Riceviamo e pubblichiamo la nota del Coordinamento Palermitano TFA e le ragioni della loro protesta:
Piattaforma politica del Coordinamento palermitano
TFA II CICLO
Noi corsisti del TFA II CICLO di Palermo, dopo esserci riuniti in assemblea il 23 maggio 2015 e aver deciso di comune accordo la costituzione di un Coordinamento palermitano, abbiamo letto e sottoscritto all’unanimità la piattaforma politica diramata dal Coordinamento TFA Lombardia. Le richieste e le rivendicazioni dei colleghi lombardi sono, infatti, le seguenti:
All’ Università Bicocca si è costituito un Comitato di Coordinamento TFA Lombardia che condurrà una battaglia a livello Nazionale affinché a docenti e aspiranti tali del I e II ciclo TFA, insegnanti giovani, entusiasti e competenti, venga riconosciuto il sacrosanto diritto dell’immissione in ruolo senza concorso!
Nel gran chiasso, in mezzo alle mille parole spese per discutere della bontà o meno della riforma della scuola in via di approvazione, è passata sotto silenzio la situazione degli abilitati TFA.
Frequentare tali corsi rappresenta per tutti noi un enorme sacrificio, sia dal punto di vista economico che dal punto di vista organizzativo. L’iscrizione al TFA ci è infatti costata 2500 euro e i corsi hanno una cadenza quotidiana, intervallata da esami; inoltre, in aggiunta a tali corsi, gran parte di noi già insegna e deve gestire l’orario lavorativo e le ore di tirocinio a scuola.
Il governo in questo momento non considera la nostra categoria, i nostri sacrifici!
Non va dimenticato che per entrare nel novero dei “fortunati tieffini” abbiamo superato con una modalità concorsuale tre prove estremamente selettive! Questa scrematura iniziale ha “falcidiato” migliaia di persone. Come se non bastasse, per altri sei lunghi mesi, abbiamo sostenuto altri esami con l’obiettivo di arrivare alla tanto agognata abilitazione. A poche settimane dalla fine di questo supplizio, ci troviamo immersi nella totale incertezza sul nostro futuro e ci chiediamo che senso abbia avuto partecipare a questo TFA!
Infatti, secondo la Riforma attualmente in discussione, non avremo alcun diritto all’assunzione, diritto riservato solo a coloro i quali hanno frequentato le SSIS e che, in virtù di esse, sono stati inseriti nelle GAE (Graduatorie ad esaurimento), senza dover svolgere alcun concorso.
Noi non abbiamo potuto frequentare le SSIS solo ed esclusivamente per questioni anagrafiche, essendo state eliminate nel 2007 e sostituite solo nel 2012 con il TFA. Riteniamo quindi un nostro diritto quello di essere inseriti nelle stesse GAE o in nuove graduatorie che prevedano l’immissione in ruolo senza concorso! Sarebbe un’ingiustizia clamorosa sottoporci a un altro concorso che prevederà sicuramente le stesse prove già sostenute e superate per le selezioni e durante il TFA.
DICIAMO NO A UN CONCORSO CHE VERIFICHEREBBE PER L’ENNESIMA VOLTA LE NOSTRE CONOSCENZE e COMPETENZE! – DICIAMO NO AD UN CONCORSO PERCHÉ È UN NOSTRO DIRITTO RIENTRARE NELLE GAE! – LE NOSTRE AZIONI DI PROTESTA CONTINUERANNO IN QUESTI GIORNI ATTRAVERSO VERIE AZIONI.
Agli argomenti del coordinamento lombardo, condivisibili tanto nel merito, quanto nel metodo della proposta politica, ci sentiamo di aggiungere che la decisione di escludere da un piano pluriennale di assunzioni decine di migliaia di precari e/o docenti in formazione è ascrivibile a una volontà tutta politica. Non a caso, molti degli insegnanti che rientrerebbero nel più volte ridimensionato piano straordinario di assunzioni hanno chiesto a gran voce di stralciare la risoluzione dell’annosa questione del precariato da una riforma che rischia di minare le stesse basi democratiche della scuola pubblica italiana. Pur vivendo in condizioni di marginalità ancora più umilianti, continuiamo a condividere appieno la posizione di chi in questi mesi ha scioperato o è sceso in piazza contro la buona scuola. Ciò nonostante, il problema del precariato resta una questione tutt’altro che eludibile. Chi di noi insegna, chi di noi svolge il tirocinio nelle scuole, chi di noi ha parenti, amici o figli coinvolti all’interno del complesso mondo della scuola sa benissimo che il settore scolastico necessita ADESSO di una massiccia immissione di docenti. I numeri ci sono, le esigenze superano qualunque proposta questo governo abbia voluto fare, la decisione di selezionare ulteriormente tutti coloro che hanno conseguito o stanno conseguendo un’abilitazione è figlia di ciechi soprusi e dinamiche lobbistiche cui ci opporremo con tutte le forze.
Dalla Lombardia a Palermo, sperando nel coinvolgimento di tutti i colleghi disseminati per l’Italia, la voce deve essere una sola:
– RICONOSCIMENTO DEL VALORE CONCORSUALE DEL TFA
– PIANO PLURIENNALE STRAORDINARIO PER L’ASSUNZIONE DI TUTTI GLI ABILITATI/ABILITANDI
– RIFORME VERE E UTILI PER IL MONDO DELLA SCUOLA, IMPOSSIBILI SENZA UN INVESTIMENTO ECONOMICO REALE
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Fabrizio Pitarresi
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