Scriviamo per informarvi che abbiamo posto in essere, coerentemente a quanto detto e riportato l’anno scorso, l’unica azione concreta che noi possiamo portare avanti per scongiurare l’attivazione del parcheggio a pagamento all’interno della cittadella universitaria, atteso che è una spada di Damocle che, nonostante la stasi in cui versa attualmente, rischia di danneggiare migliaia di studenti.
Vivere Ateneo, RUN, NRG, Coordinamento Uniattiva e Onda Universitaria, grazie allo studio legale Leone-Fell, si sono attivate e pertanto vi comunichiamo che è stato notificato un esposto alla Procura Generale della Corte dei Conti di Palermo, affinché le stessa faccia chiarezza al riguardo.
Vi ricordiamo la vicenda: la passata amministrazione Lagalla nel 2009 stipulò una convenzione con l’A.T.I (Associazione Temporanea di Imprese) costituita da Elton S.r.l., Medprom S.r.l. e Autoservizi Inzerillo S.r.l. per la realizzazione di “Uniparking”.
La stessa A.T.I. garantirebbe:
– la definizione di varchi di ingresso e uscita;
– telecamere a circuito chiuso;
– servizio di navetta bus (a pieno regime 2 sole navette);
– car sharing (a condizioni economiche per l’utenza non precisate);
– servizio di rimozione forzata (35 Euro a prelevamento a carico dei trasgressori);
– segnaletica orizzontale e verticale ai sensi del codice della strada, ove necessario.
A fronte di tali servizi l’Università concede gratuitamente all’A.T.I. gli spazi esterni della cittadella universitaria per nove anni (più sei anni in caso di rinnovo) per la gestione del servizio parcheggio a pagamento e, inoltre, concede l’intero incasso dei proventi di gestione.
I proventi sarebbero notevoli se si considera il piano parcheggi e l’importo del pagamento delle zone di sosta; ciò sembra del tutto assurdo, considerato che eventuali introiti si potevano investire per migliorare, ad esempio, i servizi agli studenti.
In ogni caso, tra l’altro, non sono state prese in considerazione le possibili conseguenze per la viabilità cittadina e in particolare per quella di via Ernesto Basile.
Ebbene, l’operato dell’Università di Palermo risulta contrario ai principi di economicità ed efficienza ai quali la stessa è tenuta ad improntare la gestione del proprio patrimonio.
Viceversa, nel rispetto dei principi cardine del nostro ordinamento e delle norme di legge, oltre che della mera logica, l’Università avrebbe ben potuto chiedere una percentuale, anche minima dei guadagni, per altro molto elevati e facilmente calcolabili, che sarebbero derivati dagli introiti della vendita degli abbonamenti, delle schede posteggio, rimozione veicoli, etc.
Coordinamento UniAttiva
Vivere Ateneo
N.R.G. – Nuova Realtà Giovanile
Run Palermo
Onda Universitaria
Fabrizio Pitarresi
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