Nella giornata di lunedì 9 maggio 2016 si è riunito alle 15:30 il Senato Accademico dell’Università degli Studi di Palermo.
Tanti e importi i punti all’ordine del giorno tra i quali quelli riguardanti l’attivazione dell’offerta formativa 2016/2017 e l’approvazione del calendario didattico 2016/2017.
Notoriamente questi sono tra i temi a cui la popolazione studentesca è più sensibile e che condizionano il percorso accademico degli studenti. Per quanto riguarda l’approvazione dell’offerta formativa 2016/2017 il senato una volta esaminata la relativa sostenibilità della stessa e analizzato i vari corsi di laurea nelle loro specifità ha approvato il tutto. Relativamente al Polo Universitario di Agrigento per il prossimo anno accademico i corsi di laurea di Giurisprudenza e Architettura non verranno attivati mentre, il corso di studi in Beni Culturali verrà trasferito sulla sede di Palermo, di fatto la componente studentesca tramite i senatori accademici Di Gangi e Bonanno ha assistito al dimezzamento dell’offerta formativa per il polo, nonostante avesse espresso tramite interrogazione forte disappunto e contrarietà. L’unico obbiettivo che va assolutamente raggiunto è quello di garantire agli iscritti attuali presso il polo di Agrigento, nei corsi di giurisprudenza e architettura, il completamento del proprio percorso di studi presso la medesima sede.
Per quanto riguarda il calendario didattico di Ateneo 201/2017 il rettore tramite un gruppo di lavoro composto dai Professori Serio, Di Lorenzo e Auteri (pro-rettore alla didattica) aveva proposto alla commissione didattica del senato una bozza che prevedeva 6 appelli in totale, così divisi: 1 appello nella pausa didattica di novembre (per i soli studenti FC, Part-time, studenti di ultimo anno che nell’A.A. 2015/16 erano iscritti all’ultimo anno del proprio CdS) 2 appelli a Gennaio/Febbraio 1 appello nella pausa didattica di Aprile 2 appelli a Giugno/Luglio 1 appello A Settembre.
Gli studenti, ritenendo la proposta inaccettabile in quanto andava difatto a dimezzare gli appelli al momento esistenti, hanno fatto una contro proposta in cui si andavano a mantenere gli appelli oggi esistenti con l’eccezione di un appello di settembre che veniva spostato ad Aprile. Il senato Accademico nella persona del Rettore e della componente docente tramite un colpo di maggioranza e senza tenere conto minimante delle richieste degli studenti, che sono di fatto i reali destinatari del servizio, mette in approvazione una terza proposta cosi articolata :
Per le materie appartenenti al PRIMO SEMESTRE:
• 1 appello di esame nella pausa didattica di novembre e prova in itinere obbligatoria per tutti i primi anni (per i soli studenti FC, Part-time, studenti di ultimo anno che nell’A.A. 2015/16 erano iscritti all’ultimo anno del proprio CdS)
• 3 appelli a Gennaio/Febbraio
• 1 appello nella pausa didattica di Aprile
• 2 appelli a Giugno/Luglio
• 1 appello A Settembre
Per le materie appartenenti al SECONDO SEMESTRE:
• 1 appello di esame nella pausa didattica di novembre e prova in itinere obbligatoria per tutti i primi anni (per i soli studenti FC, Part-time, studenti di ultimo anno che nell’A.A. 2015/16 erano iscritti all’ultimo anno del proprio CdS)
• 2 appelli a Gennaio/Febbraio •1 appello nella pausa didattica di Aprile
• 3 appelli a Giugno/Luglio
• 1 appello A Settembre Risultano 7 appelli in totale per ogni singola materia 3 in meno rispetto all’odierna situazione.
La novità per cosi dire positiva è quella di vincolare le scuole ad una calendarizzazione di esami e lezioni entro e non oltre il 1° Ottobre, per consentire agli studenti di organizzarsi il loro percorso di studi in anticipo. Come è noto ormai alle cronache la proposta è stata approvata con il voto contrario di tutta la componente studentesca e degli specializzandi.
Il senatore accademico Stefano Di Gangi (RETE UNIVERSITARIA NAZIONALE) e il senatore accademico Giuseppe Bonanno (ONDA UNIVERSITARIA), ribadiscono la loro netta disapprovazione per tutto quello appena richiamato e esprimono la volontà di cercare in qualsiasi modo di cambiare il nuovo stato delle cose, continuano Di Gangi e Bonanno dicendo che l’università dovrebbe garantire a tutti gli studenti di avere a disposizione il maggior numero di possibilità per riuscire a completare il loro percorso di studi in tempo. I destinatari dei servizi dell’università sono gli studenti, non ascoltare la loro voce significa non avere a cuore le loro sorti. L’università, almeno quella pubblica, oltre a tendere all’efficienza dovrebbe tendere all’efficacia delle proprie decisioni.
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